LA STORIA
DI KONAVLE




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Konavle è area ricca di tracce ben visibili di insediamenti umani dai tempi della preistoria in poi. Il paesaggio è arricchito dalle ancestrali Gomile Illiriche, e molti sono i resti di fortezze preistoriche a testimonianza della continuità degli insediamenti umani in quest’area fin dall’età del bronzo.

Nell’antichità Konavle era un ager della colonia romana di Epidaurus (oggi chiamata Ragusavecchia, ovvero Cavtat in croato). Della vita nella colonia romana conosciamo vari fatti storici, l’acquedotto romano che riforniva la città con acqua della fonte di Vodovađa, a 20 km di distanza, le ville rustiche che erano state costruite lungo tutta la sua lunghezza ai lati dell ‘acquedotto.

Epidaurus venne distrutta nel VII secolo ed i suoi abitanti fuggirono più ad occidente, in un sito più sicuro, che sarebbe poi diventata l’odierna Ragusa (Dubrovnik). In seguito alla caduta di Epidaurus, Konavle si trovò soggetta a vari potestà, ed abbiamo vari reperti e testimonianze del periodo medievale. La chiesa di San Demetrio a Gabrili ed i resti della chiesa di San Michele sulla disabitata isola di Mrkan nel mare di fronte Cavtat sono testimonianza dello stile pre-romanico croato. Vari sono i cimiteri tardo-medievali, le lapidi monumentali, monoliti rocciosi a forma di lastre e casse, spesso decorati con motivi ornamentali e figurativi.

Con il passaggio della zona alla repubblica marinara di Ragusa tra il 1419 ed il 1426 inizia un periodo di maggiore tranquillità per la regione e di sviluppo sotto la protezione della ricca e potente città-stato. Secondo le buone pratiche già sviluppate in altri luoghi, la Repubblica procedette subito a costruire il centro amministrativo della nuova regione, i palazzi dei rettori di Pridvorje e Cavtat. E subito di fianco ad essi, i conventi francescani. I ragusei hanno costruito ancora le mura di Cavtat e Molunat ed hanno provveduto ad espandere l’importante roccaforte di Soko a Dunave. In questo periodo vengono costruite un gran numero di residenze estive a Cavtat, nonché molte ville di campagna centrate sui possedimenti agrari degli aristocratici ragusei nella Valle dei Canali vera e propria. Il governo Raguseo durò fino al 1806, quando la Repubblica cadde in mano alle truppe francesi. Konavle venne incendiata e la maggior parte degli abitanti dovette fuggire. Furono rovinate gran parte delle case, delle ville e delle chiese Konavline.

In seguito alla corta dominazione francese, il passaggio alla monarchia Austro-Ungarica e la costruzione della ferrovia (in particolare il tragitto da Donja Glavska in Bosnia a Zelenika in Montenegro) portarono alla valle particolare prosperità. La ferrovia fu di significativa importanza economica e commerciale perché facilitò notevolmente il trasporto dei prodotti agricoli dalla fertilissima valle di Konavle verso l’entroterra. La ferrovia fu in funzione dall’anno 1901 fino al 1968 quando venne chiusa perché non più adeguata alle nuove necessità di trasporto. Seppure in alcune parti daneggiata, il tracciato della vecchia ferrovia con il suo sistema di gallerie, fermate, sistemi di rifornimento d’acqua ed i suoi magazzini sono tra i più preziosi risultati dell’edificazione moderna a Konavle.

Il terremoto del 1979 e la guerra del 1991 hanno inferto nuovi duri colpi a Konavle. Il terremoto ha danneggiato vari edifici sacri e profani, mentre l’ultima guerra ha portato alla valle lo stesso livello di distruzione della guerra del 1806. Le case bruciate o rase al suolo sono state ricostruite, ma purtroppo le vecchie pavimentazioni in legno, le antiche persiane, le spaziose sale in legno e parte del patrimonio etnico (mobili, vestiti tipici, vecchie fotografie, strumenti ed armi d’epoca) sono andati perduti.

(Sono stati usati i dati dal testo di H. Puhara e L. Vuković, la documentazione dei Musei e Gallerie di Konavle, Cavtat)